Il chiarore lunare penetrava con difficoltá tra gli alberi ed i pochi raggi che la vegetazione
lasciava filtrare apparivano come delle spade infitte nel suolo. 

Gli abitanti notturni accolsero i trepidi visitanti con timore, manifestando la propria 

diffidenza con grida e versi... Gli alberi ondeggiarono le fronde lentamente, 

mentre il gufo accompagnava con la sua voce lo sconcertato ansimare  della natura...

 

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Copyright © 1998 Angelo Cacciola Donati